E’ una pianta della famiglia delle Hydrangeaceae, originaria del Giappone, necessita di un clima umido e un terreno ben drenato e acido. Rispettando questi requisiti la pianta può essere coltivata con successo. Il terreno deve essere ricco di sostanza organica e di nutrienti minerali (soprattutto micronutrienti), che sono meglio assorbiti con un pH acido che va da 4,5 a 6,5. Un innalzamento del pH sopra questo intervallo determina l’insolubilità del ferro con conseguente clorosi ferrica, ovvero ingiallimento del nuovo fogliame escluse le nervature che restano verde chiaro. Si preferisce l’uso di un terreno con torba, vulcanico o una miscela di questi due. Le ortensie non vegetano in terreni argillosi o anche calcarei poiché essi sono basici e causano la morte delle radici. Cresce bene invece in terreni vulcanici (sia granitici che effusivi), in quelli ricchi di humus e torbosi. L’acqua deve essere abbondante, ma non troppa, e soprattutto priva di sali. In luoghi con clima caldo l’ortensia va posizionata in un luogo fresco, ombreggiato e con correnti d’aria modeste onde evitare l’insorgenza di malattie fungine alle foglie. Caratteristica di H. macrophylla è l’infiorescenza che può assumere varie tonalità. Questa vecchia cultivar di ortensia, la Hydrangea macrophylla Soeur Therese gode di notorietà, conferitogli dai fiori globosi bianco candido, che sbocciano in abbondanza sul cespuglio a partire da Giugno. Al termine della fioritura i sepali possono virare ad un leggero verde acqua.