“Buongiorno Signora, mi piacerebbe quella pianta che ..” “..non mi ricordo il nome ma le spiego…” “..mi sembra che si chiama Teresina…come mai non la conosce?”…
A queste richieste a volte non riusciamo a rispondere e ci dispiace molto soprattutto perchè nel linguaggio comune esistono nomi che servono per indicare le piante che spesso si rivelano poco adatti per comunicare in modo corretto e da tutti comprensibile.
Esistono piante che presentano nomi diversi, a seconda del luogo o, a volte, piante differenti che vengono denominate con lo stesso nome.
Per superare questi problemi, nel settore dell’agricoltura, viene impiegata la nomenclatura scientifica latina che, secondo una convenzione internazionale introdotta nel 1753 da Carlo Linneo, ci permette di comunicare correttamente e in maniera univoca. Questa consiste nell’identificare le piante con due termini scientifici (la cosiddetta nomenclatura binomiale).
I binomi consistono di un termine (nome) che indica il genere, e di un aggettivo riferito alla specie. Per entrambi si tratta di parole latine o latinizzate. Esistono però altre regole precise, per un uso corretto ed una corretta interpretazione dei termini scientifici. Essi vanno infatti, scritti in stampatello minuscolo; l’iniziale maiuscola va usata solo per il nome del genere (es.: Ulmus, Camellia, Acer, ecc.). E’ sufficiente questa regola base per riuscire a comunicare il nome della pianta che desideriamo.
Fortunatamente oggi le fonti telematiche ci aiutano molto e anche molte informazioni si acquisiscono velocemente con un click…
L’importanza di dare il nome in latino alla pianta che desideriamo diventa fondamentale non solo perchè possiamo comunicare esattamente cosa cerchiamo in tutto il mondo ma anche perchè è fondamentale per conoscere le condizioni ottimali per coltivarla.