In natura nulla succede per caso
L’autunno non è soltanto un periodo di passaggio tra le calde giornate estive e i primi freddi invernali, ma anche una stagione molto caratteristica. Sono i giorni in cui la natura si prepara all’inverno: gli alberi si liberano delle foglie ormai inutili, che ingialliscono e cadono, la temperatura subisce un abbassamento sensibile e progressivo. La pianta si prepara a superare le difficoltà dell’inverno, riducendo la sua traspirazione.
. Come scriveva lo scrittore e filosofo francese Albert Camus: “L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”.
La foglia può essere considerata una vera e propria officina per le piante, perché in essa si svolgono le più importanti funzioni vitali come la fotosintesi, la respirazione e la traspirazione.
Le foglie normalmente emettono all’esterno grandi quantità di vapore acqueo attraverso gli stomi, causando un continuo richiamo di acqua dalle radici.
Quando la temperatura si abbassa, l’assorbimento di acqua attraverso le radici diminuisce sempre più, fino ad annullarsi, ciò porta le foglie a staccarsi e quindi a morire. Ecco perché sono necessarie la traspirazione e la caduta delle foglie.
La caduta delle foglie ha un duplice scopo: permette alla pianta di sopravvivere al più rigido inverno e la libera da sostanze dannose. Le piccole ferite lasciate dalle foglie staccate sarebbero un serio pericolo per la salute della pianta, perciò, prima che si stacchino, si forma sulla corteccia un piccolo strato di sughero che, come una perfetta cicatrice, chiude quello che fu il punto di attacco della foglia.
L’autunno e le piante
Le foglie devono il loro colore verde alla clorofilla, un pigmento che permette loro di effettuare la fotosintesi clorofilliana in presenza di luce solare. La parola ‘sintesi’ indica una reazione chimica in cui, partendo da sostanze semplici come l’acqua e l’anidride carbonica, si ottengono sostanze più complesse come gli zuccheri.
I giorni autunnali più corti e la diminuzione della temperatura inducono la clorofilla a spostarsi dalle foglie ai rami, al tronco e alle radici. Questo permette ai pigmenti gialli e arancio (che mescolati danno un intenso colore dorato) – in realtà sempre presenti all’interno della foglia – di diventare visibili.
La pianta, prima di abbandonare un organo così prezioso come la foglia, richiama a sé tutte le sostanze ancora utilizzabili e, in particolare, i granuli di clorofilla presente nelle parti verdi delle foglie. Restano così nella foglia solo dei residui gialli, sostanze di rifiuto che la pianta scarica sulla foglia ormai destinata alla fine dei suoi giorni.
Nelle giornate calde autunnali, lo zucchero è prodotto nelle foglie di alcuni alberi, ma poi è bloccato dai primi freddi della notte. Lo zucchero si accumula e le foglie mutano il loro colore in un rosso sempre più luminoso.
I fattori che influenzano il colore delle foglie sono la pioggia, la quantità di zucchero nelle foglie, il vento e la temperatura. Gli alberi “ereditano” i loro colori autunnali, come noi ereditiamo il colore dei nostri capelli. Il colore dipende da quanto ferro, magnesio, fosforo, sodio e altre sostanze sono presenti nel terreno.