Concimazioni
Effettuare una concimazione completa con un prodotto chimico-organico su tutte le piante del giardino.
Pacciamatura
Questa pratica consiste nel distribuire sulla superficie del terreno uno strato di materiale organico di varia natura. Svolge numerose funzioni: conserva l’umidità del terreno limitando la traspirazione, protegge le radici dalle variazioni di temperatura, evita il compattamento del suolo e ostacola la proliferazione delle erbe infestanti impedendone la germinazione. Infine apporta elementi nutritivi al terreno e ne migliora la struttura.
Il periodo migliore per eseguire la pacciamatura è compreso tra i mesi di aprile e giugno, quando il suolo è sufficientemente caldo ed umido, e le piante sono in pieno sviluppo. Nel caso in cui il clima sia particolarmente siccitoso, è consigliabile bagnare abbondantemente prima di procedere.
Occorre eliminare le erbe infestanti eventualmente presenti, sarchiando il terreno con l’aiuto di una zappa o di una forca, o praticando un diserbo manuale per asportare tutto l’apparato radicale delle “erbacce”.
A questo punto si può pacciamare: distribuire il materiale organico su un’area più estesa di quella interessata dalle radici di alberi e arbusti di circa 30-40 cm, e livellare con un rastrello in modo da ottenere uno strato uniforme spesso circa 5-8 cm.
Se il materiale pacciamante ha una struttura grossolana facilita il passaggio dell’acqua verso le radici delle piante e ostacola maggiormente la germinazione delle infestanti; se, al contrario, la struttura è troppo fine, il materiale organico tende a mescolarsi rapidamente al terreno.
Principali sostanze vegetali che possono essere utilizzate:
– aghi di conifere, ideali per pacciamare piante acidofile (azalea, camelia, pieris, rododendri, ecc.)
– lapillo vulcanico
– corteccia .
In alternativa si può effettuare una pacciamatura inorganica con l’utilizzo di tessuti di plastica verde (“teli antiradice”) fissati al suolo con picchetti.
ALBERI
In questo periodo numerose specie e cultivar di Prunus sono in piena fioritura e regalano uno spettacolo incantevole: i più decorativi sono il P. subhirtella ed il P. serrulata. Si possono ammirare anche i primi fiori su Paulownia tomentosa e su alcune specie di Magnolia (tra le specie con fioritura più appariscente: Magnolia denudata, Magnolia liliflora ‘Purpurea’ e M. l. ‘Nigra’, Magnolia stellata, Magnolia x soulangeana).
Trapianti
Proseguire con i trapianti delle conifere e delle latifoglie “di zolla”.
RAMPICANTI
Tra i rampicanti, in questo periodo fioriscono alcune Clematis, che rallegrano i nostri giardini con grandi quantità di fiori delicati.
Legare ad appositi sostegni i nuovi getti dei rampicanti, senza stringerli troppo. Il supporto deve essere adeguato alle dimensioni finali e al vigore della pianta.
I graticci in legno o in plastica rappresentano il sostegno migliore per le piante volubili che vi si attorcigliano intorno per mezzo di viticci (Passiflora), piccioli (Clematis) o fusti (Akebia).
ARBUSTI
Compaiono i primi fiori su Osmarea burkwoodii, Paeonia, Azalea, Rhododendron, Clematis e su alcune varietà di viburni.
Messa a dimora
E’ il periodo ideale per realizzare macchie di acidofile, con Azalea, Camellia, Erica, Pieris, Rhododendron, Skimmia, ecc. Scegliere una posizione riparata e scavare una buca profonda circa 50 cm. Se il terreno è calcareo, per evitare infiltrazioni di acqua alcalina, isolare le pareti con fogli di polietilene.
Sistemare le piante, colmare lo spazio rimanente con terriccio di erica mescolato a torba acida e aggiungere un concime complesso con microelementi. Per le irrigazioni, che dovrebbero essere effettuate con acqua non calcarea, raccogliere acqua piovana in apposite cisterne.
Ogni 2 o 3 giorni annaffiare abbondantemente le piante appena trapiantate, zappettare il terreno intorno ad alberi e arbusti ed eliminare eventuali infestanti.
Per limitare lo sviluppo delle infestanti, in alternativa a una pacciamatura di torba o corteccia tritata, si possono mettere a dimora piantine tappezzanti, come: Campanula portenschlagiana, Erica, Gaultheria procumbens, Pachysandra terminalis ‘Green Carpet’, Veronica spicata, Geranium macrorrhizum.
Potature
Ad aprile si potano gli arbusti che sono fioriti sul legno vecchio e che hanno ormai concluso la fioritura (Exochorda x macrantha, Forsythia, Kerria japonica, Prunus da fiore). Accorciare la nuova vegetazione, e recidere i rami che hanno portato i fiori all’altezza della gemma vicino alla congiunzione con il ramo principale più vecchio.
Tutti gli arbusti a foglia caduca e fioritura primaverile, come calicanto (Chimonanthus praecox), filadelfo (Philadelphus coronarius), lillà (Syringa vulgaris), biancospino (Crataegus monogyna), pallone di maggio (Viburnum opulus) o gelsomino di S. Giuseppe (Jasminum nudiflorum) in generale devono essere potati dopo la fioritura, per eliminare le infiorescenze o sfoltire la chioma.
Siepi
Se non è già stato fatto, potare le siepi di Ilex aquifolium, Lavandula, Prunus laurocerasus e P.lusitanica, Rosmarinus officinalis.
Per incrementare l’espansione in larghezza, si effettua una cimatura, asportando l’apice dei nuovi germogli in vegetazione. Questo stimola l’emissione di gemme in corrispondenza dell’ascella delle foglie poste sotto il punto cimato, con conseguente sviluppo dei getti laterali e quindi un incremento della ramificazione e una vegetazione più folta.
Sempreverdi
La potatura deve essere limitata al dopo trapianto. Si interviene comunque quando gli
arbusti sono stati danneggiati dal freddo, accorciando i nuovi getti ed eliminando il legno morto fino al punto in cui ci siano dei segni di rigenerazione.
Spesso gli arbusti a foglia persistente, come il bosso, hanno una crescita molto lenta, e potature troppo frequenti o drastiche possono ridurre le energie della pianta.
PIANTE ERBACEE PERENNI
Dopo aver preparato il terreno, si possono mettere a dimora numerose erbacee perenni (Achillea, Aquilegia, Agapanthus, Aubrietia, Campanula, Cortaderia, Delphinium, Dianthus, Digitalis, Helleborus, Heuchera, Iberis, Rudbeckia, Sedum, Veronica). Per creare bordure decorative un’ottima soluzione è Santolina chamaecyparissus che ha foglie persistenti di colore grigio e fogliame fine e compatto, ideale per potature in forme arrotondate o a cuscino.
Eliminare le infestanti dalle perenni messe precedentemente
a dimora, asportandole con le mani o con un tridente, ed evitando di zappettare per non danneggiare le radici superficiali.
Prima che si siano accresciute troppo, disporre delle astine con funzione di tutore vicino alle piante con fusto debole (Althaea, Anthemis, Catananche, Polemonium), così da garantire una crescita ordinata e fornire una protezione dal vento e dalla pioggia, o per sostenere le cime che in fioritura diventano pesanti (ad es. Delphinium, Erigeron, Gaillardia, Paeonia).
Per le piante cespitose occorre un tutore ad anello o a gabbia.
Spuntare i germogli
Verso la fine del mese spuntare i giovani germogli e i getti deboli, per favorire la ramificazione e la formazione di gemme fiorifere e avere una vegetazione più ordinata.
Aromatiche
Lavanda, erba cipollina, santoreggia, salvia ornano il giardino e lo arricchiscono di profumi.
Le aromatiche prediligono posizioni soleggiate e terreno sciolto, fertile e ben drenato.
ROSE
In questo mese non si possono più effettuare le potature, poiché le piante sono già in vegetazione e potrebbero risentirne fortemente.
Infestanti
E’ necessario eliminare le erbe infestanti eventualmente presenti alla base delle piante, effettuando una leggera sarchiatura o asportandole manualmente. Per ostacolarne lo sviluppo, può essere utile distribuire uno spesso strato (circa 8-10 cm) di materiale pacciamante, che permette anche di limitare l’evaporazione e mantenere costante l’umidità del terreno. Si può utilizzare corteccia tritata, torba o letame maturo miscelato a terriccio.
Ammendanti
Distribuire alla base delle piante del letame maturo miscelato a terriccio.
Irrigazioni
Occorre annaffiare con regolarità le nuove piantagioni, facendo attenzione a non bagnare le foglie.
Parassiti
A partire da questo mese si può notare la presenza degli afidi o “pidocchi delle rose” sui giovani germogli, sui boccioli e sulla pagina inferiore delle foglie. Si tratta di Macrosiphum rosae, afidi verdi o neri, che lasciano dei tipici “scheletri” bianchi a testimoniare la loro presenza.
Sugli organi colpiti si sviluppa uno strato appiccicaticcio e incolore, che potrà dare origine a malattie crittogamiche.
Contro questi parassiti si interviene con prodotti a base di Imidacloprid (ad esempio il Confidor, da usare nella dose di 50 cc. in 100 l di acqua).
Se non si vogliono utilizzare fitofarmaci, può essere interessante l’impiego di un nemico naturale degli afidi, il coleottero Harmonia axyridis, disponibile in commercio in confezioni contenenti trenta individui.